La mia prima Unione Civile si è tenuta proprio questo fine settimana ed è stata l’apice di un percorso bellissimo.
Ammetto che ho incontrato qualche difficoltà, perché per me è stata un’esperienza nuova, ma poi i sentimenti e le emozioni mi hanno guidata bene… e ho potuto dichiarare “marito e marito” i miei sposi, Enrico e Nicolò.
L’UNIONE CIVILE È CONQUISTA E LIBERTÀ
L’unione civile rappresenta l’evoluzione della società e del nostro Paese e questo fa sì che porti in sé due caratteristiche molto particolari:
Emozioni profonde
Ho organizzato tanti matrimoni e mi sono sempre emozionata, direi una bugia se lo negassi, ma quello che ho provato durante l’Unione Civile di Nicolò ed Enrico va oltre la semplice emozione… si sentiva l’affermazione della loro identità, si sentiva la commozione per la grande conquista, tanto desiderata, si sentiva l’amore profondo di tutte le persone presenti, che erano lì perché volevano esserci e perché erano fortemente voluti lì dagli sposi.
Una profondità di sentimenti e sensazioni davvero commovente e toccante.
Nessuna regola scritta
Eh già, perché se il matrimonio segue antiche regole di Galateo che assegnano ruoli e posizioni ben precise, per l’Unione Civile questo non esiste.
Non solo, le coppie omosessuali sentono proprio la necessità di affermarsi come individui, senza sentirsi ingabbiati dentro stereotipi che non gli appartengono.
Confesso che questo mi aveva inizialmente mandata in confusione, tanto che ho sentito la necessità di confrontarmi e chiedere consiglio allo stimatissimo collega e amico Gionata Russo, che ringrazio di cuore.
E lui mi ha confermato che l’unica regola è il desiderio di essere se stessi senza vincoli.
Ma comunque ci sono stati dubbi da risolvere.
LA DISTRIBUZIONE DEI RUOLI ALLA CERIMONIA
Ad esempio, organizzando la cerimonia mi è sorto subito il dilemma: come assegnare le posizioni? Chi far stare a destra e chi a sinistra?
In un matrimonio lo so bene, me lo insegna il Galateo, ma in questo caso?
Sono arrivata alla conclusione che le possibilità sono due:
- Se siete una coppia in cui spontaneamente vi siete date/i dei ruoli precisi, dove cioè vi viene naturale associarvi più al ruolo della donna o dell’uomo, allora il mio consiglio è di seguirli fino in fondo e sfruttare il Galateo con le sue regole. Sarà un modo per rafforzarli ulteriormente. Se non le conoscete, potete trovarle nel mio video sul Corteo Nuziale
- Se invece non vi siete assegnati o assegnate un ruolo preciso e non desiderate farlo, proprio perché volete essere semplicemente voi stessi, allora potete fare come Enrico e Nicolò, che hanno deciso di fare a metà.
COME NICOLÒ ED ENRICO
Se alla cerimonia di un matrimonio eterosessuale la sposa siede a sinistra e parla dopo lo sposo, loro hanno stabilito che chi si sarebbe sistemato a sinistra avrebbe parlato per primo, proprio per evitare di essere associato alla sposa.
Durante la cerimonia, ogni volta che venivano citati i loro nomi, l’ordine veniva scambiato passando da Enrico e Nicolò a Nicolò ed Enrico. Il motivo è lo stesso, il Galateo tradizionale prevede che si metta sempre prima il nome di lui e poi quello di lei. Loro non volevano incasellarsi in un ruolo che non gli appartiene.
L’ingresso alla cerimonia hanno deciso di farlo insieme, in modo da non dover scegliere chi sarebbe entrato per primo e chi per secondo.
Che ne pensi? Quello che hanno scelto potrebbe essere un modo per “scardinare” le convenzioni…
COINVOLGERE LE FAMIGLIE, QUANDO SI PUÒ
Per quanto riguarda l’ingresso alla cerimonia, però, a me piace tanto anche l’idea di entrare con entrambi i genitori.
So bene che questo non sia sempre possibile e che non si possa dare per scontato che le famiglie siano pronte ad accettare la situazione.
Ma quando accade che le famiglie siano accanto ai propri figli, fratelli o sorelle, L’Unione Civile diventa un traguardo non solo per gli sposi o le spose, ma anche per coloro che li amano e li sostengono.
L’affermazione della propria identità, se accettata e festeggiata anche dai propri genitori, è ancor più meravigliosa! Allora perché non sottolinearlo entrando con loro o facendoli partecipare in qualche modo?
Enrico e Nicolò hanno scelto di coinvolgerli successivamente in un rito simbolico…
LA NORMA CHE REGOLA L’UNIONE CIVILE
L’Unione Civile è regolata dalla Legge 76/2016, che stabilisce quali sono le caratteristiche delle persone che possono unirsi civilmente.
Di fatto la caratteristica fondamentale è essere maggiorenni, esattamente come per i matrimoni, con la “piccolissima” differenza che sono unioni fra persone dello stesso sesso.
L’Ufficio preposto a seguire le pratiche è quello dI Stato Civile, che prima si chiamava “Ufficio Matrimoni” e adesso si chiama “Ufficio Matrimoni e Unioni Civili”.
BUROCRAZIA E DOCUMENTI
Come funziona la parte burocratica?
È molto semplice: ci si può presentare all’Ufficio preposto di qualunque Comune italiano, presentando una dichiarazione congiunta di voler costituire l’Unione Civile.
Sì perché se la legge parla di celebrazione del matrimonio, usa invece il termine costituzione per le unioni civili.
E io lo trovo un termine forte, che mi fa pensare alla nascita di una cosa nuova, alle fondamenta di una casa.
Sicuramente meno romantico di celebrare, ma intenso. Non mi dispiace. A te?
CONTENUTO DELLA DICHIARAZIONE CONGIUNTA
La dichiarazione dovrà contenere i dati anagrafici di entrambi e la prova dell’insussistenza di cause impeditive, ovvero:
a) la sussistenza, per una delle parti, di un vincolo matrimoniale o di un’unione civile;
?? traduzione: dimostrare di non essere già sposato o unito civilmente con qualcun altro
b) l’interdizione di una delle parti per infermità di mente;
?? traduzione non necessaria
c) vincoli di parentela
?? traduzione: dichiarare che i due futuri congiunti non siano parenti, anche di lontanissimo grado. La legge specifica tutti i gradi che renderebbero invalida l’Unione Civile
d) la condanna definitiva di un contraente per omicidio consumato o tentato nei confronti di chi sia coniugato o unito civilmente con l’altra parte
?? questa è la più bella: dichiarare di non avere ammazzato o tentato di ammazzare l’ex marito/moglie o unito/unita civilmente del proprio fidanzato o fidanzata… mah… lascio a te le considerazioni in merito! A me ne sono venute tante, ad esempio questa: se si ammazza qualcuno che non c’entra niente con il futuro congiunto ci si può unire civilmente senza problemi… un po’ fa sorridere, no?
Vanno presentanti i documenti di identità della coppia, dei 2 testimoni e anche dell’interprete, qualora il rito si debba tenere in lingua straniera
L’Ufficiale di Stato Civile, raccolti tutti i documenti e le dichiarazioni, redige un processo verbale di richiesta di costituzione dell’Unione Civile.
Entro 30 giorni devono essere fatte le dovute verifiche su quanto dichiarato, dopodiché si può già procedere con la Costituzione dell’Unione Civile, senza che debbano seguire le Pubblicazioni come previsto per il Matrimonio.
SPOSI STRANIERI O SPOSE STRANIERE
Se uno dei due sposi, o entrambi, sono stranieri, devono dimostrare la regolarità del soggiorno in Italia, nonché dimostrare la propria libertà di stato.
Ciò significa che devono produrre un nullaosta del proprio Paese, che li autorizzi ad unirsi civilmente.
Ma se provengono da un Paese che non riconosce le Unioni Civili?
In questo caso il nostro Paese tutela la libertà di scelta della persona e basterà un documento che attesti la libertà civile, anche se non è un vero e proprio nullaosta per l’Unione Civile, e si potrà procedere ugualmente. Chiaramente l’Unione Civile non verrà riconosciuta nel Paese d’origine, ma in Italia sì.
Ritengo che sia una scelta bella e importante, perché non tutti i Paesi sono pronti a fare questo passo, ma l’Italia quando ha preso questa strada lo ha fatto in maniera convinta!
DOVE SI CELEBRANO LE UNIONI CIVILI
La legge italiana prevede che fra Matrimonio e Unioni Civili non devono esserci disparità di trattamento.
Proprio in seguito a questa regola, è stabilito che le Unioni Civili si possano costituire in tutti i luoghi già previsti per celebrare i Matrimoni, negli stessi orari, con gli stessi costi e alle stesse condizioni. Quindi nelle Case Comunali, o in altri luoghi stabiliti secondo i regolamenti previsti da ogni singolo Comune.
CHI COSTITUISCE L’UNIONE CIVILE?
Anche a questa domanda la risposta è la stessa: le stesse persone che possono celebrare il matrimonio civile.
Nel dettaglio l’Unione Civile può essere costituita dal sindaco, da un ufficiale dello Stato Civile, da un’altra persona incaricata dal sindaco, come ad esempio un assessore comunale, o ancora una persona scelta dagli sposi, o dalle spose, che faccia richiesta ufficiale al Sindaco per ottenerne l’autorizzazione.
Se si costituisce l’Unione Civile in sostituzione del sindaco, si deve indossare la fascia tricolore perché in quel momento si rappresenta lo Stato Italiano.
COME SI SVOLGE IL RITO
L’Unione Civile è un rito molto semplice, esattamente come quello previsto per il Matrimonio Civile.
Il celebrante deve identificare le parti confermandone le identità, dopodiché darà lettura degli articoli di legge che regolano l’Unione Civile, ovvero i commi 11 e 12 dell’art. 1 Legge 76/2016:
Comma 11: “Con la costituzione dell’unione civile tra persone dello stesso sesso le parti acquistano gli stessi diritti e assumono i medesimi doveri; dall’unione civile deriva l’obbligo reciproco all’assistenza morale e materiale e alla coabitazione. Entrambe le parti sono tenute, ciascuna in relazione alle proprie sostanze e alla propria capacità di lavoro professionale e casalingo, a contribuire ai bisogni comuni“.
Comma 12: “Le parti concordano tra loro l’indirizzo della vita familiare e fissano la residenza comune; a ciascuna delle parti spetta il potere di attuare l’indirizzo concordato.”
Dopo aver letto la normativa, chiederà conferma ai due sposi della loro volontà di unirsi civilmente e ai due testimoni la conferma di avere udito la volontà degli sposi o delle spose.
Udita la volontà delle parti, dichiarerà gli Sposi Uniti Civilmente o le Spose Unite Civilmente.
Una volta messa la firma sull’atto durante la Costituzione dell’Unione Civile, non si sarà più nubili o celibi, ma Uniti Civilmente
Quando dovrete compilare dei moduli in cui sia richiesto lo Stato Civile, quindi, troverete la dicitura “Unito Civilmente” o “Unita Civilmente”.
SCAMBIO DELLE FEDI E RITI SIMBOLICI
La legge non regola né lo scambio degli anelli nuziali, né eventuali riti simbolici da svolgere durante la costituzione dell’Unione Civile, pertanto sarà totale libertà degli sposi o delle spose concordare con il celebrante come arricchire il rito e renderlo più personale.
LE PROMESSE NUZIALI
Lo stesso vale per lo scambio delle promesse, che non sono previste dal rito ufficiale, ma che io vi consiglio vivamente di inserire, perché sono un momento di di intimità incredibile, dove tutto si compie, assume un senso, emoziona e commuove toccando l’anima nel profondo.
IL COGNOME DI FAMIGLIA
Se la coppia decide di assumere un cognome di famiglia, scegliendo uno dei loro due cognomi, cosa che gli è permessa dalla Legge, dovrà dichiararlo al momento della costituzione.
Lo sposo o la sposa che aggiungerà al proprio il cognome di famiglia, potrà scegliere anche se anteporlo o posporlo al propio cognome di nascita.
Attenzione però, perché non è una variazione anagrafica, per cui ad esempio il Codice Fiscale rimarrà invariato, così come i documenti personali.
IL MATRIMONIO OMOSESSUALE ALL’ESTERO
Se deciderete di sposarvi all’estero, in un Paese che riconosce il matrimonio omosessuale, o magari siete già sposati o sposate, potete richiedere la trascrizione nel registro delle Unioni Civili in Italia e vi sarà riconosciuto il vostro stato civile, seppure non proprio “matrimoniale”.
LOOK SPOSI E SPOSE PER L’UNIONE CIVILE
Se è vero, come io credo, che gli sposi eterosessuali devono star bene l’uno accanto all’altro e scegliere abiti “compatibili”, lo è ancora di più nel caso in cui gli sposi siano dello stesso sesso, perché il rischio di incompatibilità è molto più alto!
Dovranno essere certamente due abiti che rispecchino la personalità di entrambe/i, questo è assolutamente fondamentale. Il giorno della vostra Unione Civile dovrete essere voi stessi e quindi i vostri abiti potranno essere diversi, ma devono essere bellissimi l’uno accanto all’altro.
Allora sarà necessario trovare il modo di confrontarsi e le possibilità sono due:
- Se non desiderate il brivido della sorpresa nel vedere quel giorno il vostro compagno o la vostra compagna vestiti da sposi, vi consiglio di andare insieme a scegliere i vostri abiti;
- Se invece per voi la sorpresa è importante, come potete fare? Dovrete senz’altro farvi accompagnare da qualcuno del cui gusto estetico vi fidate ciecamente e vi consiglio di recarvi nello stesso atelier, in modo che chi confezionerà gli abiti possa valutare gli accostamenti di tessuti, colori e modelli.
E qui sorge spontanea la domanda: chi ci va prima?
Nel matrimonio eterosessuale si sa, è la sposa che comanda lo stile generale. È lei che va e sceglie per prima, mentre lui la segue.
Ma quando gli sposi sono dello stesso sesso come si scegli da chi cominciare?
Io vi consiglio di seguire il vostro normale equilibrio e le vostre abitudini.
Se nella coppia uno dei due, o una delle due, si intende più di stile, ha più buon gusto, tende a scegliere l’arredamento della casa o il look quando dovete uscire, lasciateglielo fare anche in questo questo caso, perché sarà normale così.
Senza offendersi e senza rimanerci male, siate onesti e rendete merito a chi di voi due si intende più di stile lasciandovi guidare.
Al prossimo consiglio!
Roberta
L’immagine di copertina è del bravissimo fotografo Davide Gasparetti
Maria
Roberta, intanto complimenti come sempre per la tua professionalità. Mi sembra che il discorso del divieto di unione in caso di omicidio o tentato omicidio ci sia anche nei matrimoni. Mi sembra sia una condizione da inserire durante la richiesta di matrimonio . A presto
Roberta Patanè
Ciao Maria!
Sì, era più un gioco per rendere leggera la parte burocratica che altrimenti risulta noiosa…
Grazie per la segnalazione comunque!!! Un abbraccio…